Per cominciare vorrei farti i complimenti per la tua nuova uscita e vorrei chiederti: come va?
Tutto bene, grazie. Molto stanco ma felice
Fin dai primi video fai capire che vi è un sound molto figo e, soprattutto e finalmente rispetto a tanti tuoi colleghi, un mood/sound più old school, più vero: quanto ha bisogno la scena italiana di questi suoni?
Possiamo trovare un sound che può ricordare robe un po’ più classic, però ha dei nuovi suoni. Quindi, per esempio, in “6 MESI” non ho usato un basso classic ma ho usato una 808 però fatta con degli slide, tipo drill. Ho cercato di riportare quel sound lì ma in una chiave un po’ più moderna
Sempre su questo fattore del nuovo e del classic, all’interno del tuo EP possiamo trovare diversi artisti di questi due mondi: quelli della nuova leva e quelli più old school. Esempio in “6 MESI” Gue e J Lord, come hai fatto ad unire questi due artisti qua, potresti spiegarcelo?
Beh, come ho fatto con Marra e Geolier, praticamente è uguale. Come ho fatto?… Beh partiamo dal presupposto che quando lavori con dei Top Player come Gue, come Marracash lì puoi mettere dentro qualsiasi genere. Non hanno proprio problemi nel fare qualsiasi cosa, e rappare con chiunque. Chiaramente devono accettare, però J Lord è uno che spacca. Ragazzi così hanno un talento pazzesco, hanno cose da dire. A molti ragazzi giovani, per me, manca proprio cose da dire. La scena napoletana, e non è che sono di parte, per me è un passo avanti, i ragazzi sanno fare proprio rap. Per esempio J Lord ha vent’anni, come Geolier, ma sembrano che hanno quarant’anni, sembra che hanno vissuto una vita intera, sono proprio tosti. Mettere assieme loro è stato proprio facile
Secondo te, quanto il rap, ora come ora, ha bisogno di raccontare e di essere quello per cui è nato: descrivere la nostra società. Purtroppo, ultimamente, viene a mancare questo. Quanto sono importanti le parole nel rap?
Parole e voce. Parole e voce sono fondamentali. Secondo me adesso mancano gli argomenti. Lo sai che non me lo so spiegare nemmeno io troppo. Forse si perde troppo tempo sui social e si vive poco la vita, si esce poco. Per esempio, se parliamo di Gue, è un mio caro amico quindi lo nominerò sempre spesso perché lo vivo, è incredibile. Lui adesso sta in Lettonia, poi torna e gira il mondo, vive, ha da raccontare. Marra ha da raccontarsi. Ci sono poi tanti modi e lo sanno fare. Hanno un vocabolario, hanno cultura musicale, ascoltano tutto. Con Gue ci puoi parlare dalla musica rap al metal, sa tutto. Marra idem. Questo manca: manca la cultura. C’è molto copia-incolla.
Un consiglio che daresti anche ai giovani è quello di studiare la musica?
Assolutamente sì! Senza fretta. Io ho 43 anni e sto ancora qua. Ogni giorno mi sento sempre lì che posso fare meglio, che posso migliorarmi. Sento che ci sia troppa fretta, troppa fretta.Soffrire chi ha i soldi, l’ostentazione continua manda al manicomio i ragazzini. Lo vedo anche nei miei nipoti stessi che vogliono la scarpa da 2000 euro. Ma dove? Da me non esisteva proprio. Quando ho iniziato io, ho detto ai miei genitori che a me non fregava niente del motorino o dei vestiti, io volevo solo il giradischi ed i dischi. Io volevo solo quello ed una console. Invece adesso c’è un consumismo totale. Questo, secondo me, sta fottendo il cervello delle nuove generazioni
Un fatto che ho apprezzato un sacco è l’intro con cui hai annunciato il nuovo arrivo. Sembra quasi che apri la finestra, una messa quasi del Papa…
Franco che apre, l’ho tenuto solo nell’Intro. Mi piaceva fare una escalation. Mi piaceva Franco che proprio apriva il disco.
…Aprendo così il disco, ritieni che sia arrivata finalmente l’ora che sia fatta la tua volontà?
Amen! Ti sei fatto un bel viaggio, la cosa bella di fare musica è proprio capire come le persone interpretano. Bello struggente l’intro…
I soldi per te, dato che ne abbiamo parlato tanto, quanto valgono? Preferisci essere felice o avere tanti soldi?
I soldi sono soltanto un mezzo. C’è il detto “I soldi non fanno la felicità”, i soldi servono perché senza di essi, dato che parlavi di messe, “senza soldi non si cantano messe” si dice da noi. I soldi ci servono per vivere, ti aiutano. Io non sono stato uno attaccato ai soldi, non ho mai avuto bisogno di ostentare, non ho mai avuto sete di averne tanti, questa cosa me l’ha trasmessa mio padre. Non me ne frega niente di avere il rolex o quelle cose lì. Mi piace vestire bene però se non riesco a comprarmi la Nike da 5000 euro, non me ne frega niente. L’importante è che sto bene. Chiaramente non ti posso negare che mi faccio un mazzo tanto perché voglio stare anche bene
Sempre parlando di cose molto belle: la copertina, tanta roba! Vedere quel gorilla diamantato, ne puoi parlare?…
Ti piace? Il gorilla è stata idea mia. E’ un gorilla che rompe le catene e che si ribella…
…Ti senti così? Ti senti un gorillone?
Nono, un gorillone no. Non sono manco così grosso. E’ un’immagine. Immagine di un gorilla che sta nella giungla urbana. Io vengo da una città in cui non c’era niente quando ho iniziato io. Non c’era niente di niente. Andammo a Napoli per capire: l’Hip-Hop era mega mega di nicchia. Questo è il momento di rompere gli schemi in qualche modo. Cercare di fare qualcosa di diverso e non rimanere per forza legato ad un nome. Infatti, questo progetto qua lo sento molto mio perché non per forza devi avere dei grandi nomi dentro, c’è Gue ma lui è un mio fratello.Non ero alla ricerca di fare i nomi. Il mio scopo è che la gente apprezzi TY1, come ha fatto il beat per questi ragazzi. Spero di aver valorizzato questi giovani in qualche modo. Già loro sono bravissimi, ma magari ci metti la mano e loro volano
Come ti vedi tra dieci anni?
Oddio, fortunatamente mi dicono che mi porto bene gli anni quindi spero più giovane di adesso, tipo Benjamin Button. Non lo so, mi godo questo momento. Non farmi vedere come sarò a 50 anni. Forse con una famiglia, chissà.
Secondo te, se uno volesse cominciare a fare adesso il tuo mestiere, cosa deve fare per prima cosa? Cosa si deve dire?
Io ho cominciato per passione, ecco secondo me bisogna cominciare per passione. Poi la passione diventa un mestiere nel momento in cui tu arrivi ad un certo livello che automaticamente cominci a fare le serate. Quest’ultime, se sei bravo, ti porteranno i soldi e piano piano diventa un lavoro. Non cominciare, però, pensando che una mattina mi sveglio “voglio fare il Dj perché il Dj Tizio guadagna 10 mila euro al mese o a serata”. Piedi per terra e pensa soprattutto alla musica. Bisogna pensare a studiarla e ad essere originali. Poi da lì va tutto da sé.
Dalle tue risposte si capisce che hai un grande amore per la musica, che cos’è per te lei?
Lei è la mia vita. E’ il mio motore. Durante il Covid io mi sentivo proprio morto, la cosa che mi ha salvato è stato produrre “DJUNGLE”. Sono stato tutti i giorni, passavo tutto il giorno producevo. Volevo stare tra me e me con lei.
Per concludere noi di Exclusive Magazine ti ringraziamo un sacco per la bellissima chiacchierata e ti chiediamo di salutare tutte quelle persone che hanno fatto in modo tale che questo bellissimo progetto sia uscito.
Assolutamente devo ringraziare: in primis, Ciro il mio Manager; la Thaurus Music e la Thaurus Publishing; Dario che mi fa il booking; tutti i miei amici che stanno accanto a me; la mia fidanzata; la mia famiglia che mi ha sempre supportato. Senza di loro non sarei, sicuramente, qui. Questo progetto, ed io, è tutto merito della mia squadra. Grazie mille!
Intervista a cura di Perseo Gatti!