Ciao Ibla e grazie da parte della nostra redazione per il tempo che ci dedicherai per rispondere alle nostre domande domande. Partiamo da una domanda “facile”, quando Claudia è diventata Ibla?
Scelsi il nome Ibla due anni fa, quando iniziai a scrivere canzoni. Decisi di dare un nome alla mia parte interiore, al mio lato artistico e decisi di farlo con un nome che rappresenta le mie radici, la Sicilia, a cui sono grata e follemente innamorata per tutto quello che mi ha dato negli anni, per la profonda ispirazioni dei paesaggi meravigliosi che ancora oggi mi lasciano senza fiato.
Amici 2020 ha sicuramente sancito qualcosa di nuovo per il tuo percorso artistico, quali sono le emozioni che si provano prima di una esibizione in prima serata?
Ricordo che la prima puntata del serale ero veramente agitata, pensavo che avrei sbagliato tutto e che la forte emozione avrebbe compromesso le mie esibizioni, ma per fortuna sono riuscita a trasformare tutto in grinta e in forza, facendo uscire tutta la mia anima in ogni canzone.
Nel tuo brano “Libertad” ci racconti di questo desiderio di emancipazione nei confronti di un amore malato come mai hai scelto di trattare questo argomento?
Le mie canzoni parlano quasi sempre della mia vita, dei miei ideali e dei miei pensieri più profondi. Libertad per me è stata una cura, scrissi questo pezzo in un periodo molto particolare della mia vita e sentivo il bisogno di condividere con tutti la mia esperienza.
“Libertad” come tante altre tue composizioni liriche è contraddistinta dalla lingua spagnola, quale è il tuo legame con questa lingua?
Sicuramente la passione, per la lingua Spagnola e per la loro cultura, poi i vinili di mio nonno hanno sicuramente fatto la loro parte, lui si trasferì in Sud America per lavoro e al suo ritorno portò con se tantissimi vinili di musica folk Spagnola e Sudamericana che ho ascoltato dall’età di 3 anni, sono cresciuto con queste sonorità.
Hai dei consigli da dare a qualche arista che vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso artistico?
Quello che mi ha aiutato tanto sono le esperienze. Ho riempito la mia valigia di tanti concerti, piccoli e grandi, non faccio sfuggire nessuna occasione, anche la più banale.
C’è stato un momento esatto nel quale ti sei detta : “la musica farà parte della mia vita”?
Successe ad 11 anni quando provai per la prima volta l’emozione del palco scenico, in quel preciso istante ho capito che sarebbe stato il mio posto. Sento di essere nata per questo.
Chiara una nostra lettrice vorrebbe chiederti se c’è una canzone non tua che ti sarebbe piaciuto scrivere
Ci sono tante canzoni che avrei voluto scrivere io, una di quelle è “La Cura” di Franco Battiato.
Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro prossimo da Ibla?
Sicuramente tanta musica, tanti palchi da calcare e tante tante canzoni. A breve uscirà il mio nuovo EP e dentro ci sarà molto di me, dalle mie emozioni alle mie origini.
Domanda extra musicale : siamo soli nell’universo?
Non credo proprio, chi costruirebbe uno spazio infinito, migliaia di pianeti, per pochi miliardi di esseri umani? Sarebbe uno spreco e in natura gli sprechi non esistono.
Noi di Exclusive Magazine ti ringraziamo nuovamente per il tempo che ci hai dedicato per rispondere alle nostre domande e per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti inviamo a salutare e ringraziare chi vuoi a tua volta
Grazie di cuore per tutto, ringrazio tutti i lettori, tutte le persone che ogni giorno mi supportano col cuore e mi donano un amore indescrivibile.
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!