
Ciao Davide Shorty, partiamo dal semplice, come va?
Bene dai!
Sono molto eccitato per tutte le novità che stanno arrivando.
Da poco è uscito “nuova forma” il ultimo album. La nuova forma è meramente musicale o il contenuto ha cambiato sembianze anche in altri ambiti?
In realtà musicalmente non ho cambiato tanto, ho utilizzato il processo più familiare che conosco, che é fare i miei beats e scriverci sopra. La nuova forma é più una questione personale, mentale e fisica.
Riconosco molti cambiamenti in me, che poi sono il naturale sviluppo delle cose.
Sto cercando di imparare ad accogliere la vita per come viene, senza resistere. Chiaramente non mi sognerei mai di accettare una condizione di oppressione, a quello BISOGNA resistere…ma i cambiamenti sono parte della vita, come gli ostacoli, che per essere superati al meglio vanno prima accettati.
In essere uomo ci canti “come fai ad essere di buon umore” lo chiediamo noi a te, come fai a essere allegro nonostante tutto ciò che succede nella vita?
Cercando di circondarmi di persone che amo, dando priorità alle risate, al buon cibo, alla meditazione ed a un po’ di sano movimento.
Penso che “il buon umore” sia in un certo qual modo una disciplina. É chiaro che non siamo macchine, ma possiamo fare delle scelte che possono aiutarci invece di sabotarci.
“Voglio credere il bello sia proprio non saper fingere” [fuorigioco]. Se proprio dovessi fingere in che situazione lo faresti?
Sono un pessimo attore, ma probabilmente se proprio dovessi lo farei in una situazione che richiede una bugia a fin di bene, per evitare ferire qualcuno. Anche in quel caso però devo dire che farei molta fatica!
Nella raccolta di brani troviamo 4 tracce con dei feat. Cosa ti ha portato a volere proprio determinati artisti ad accompagnarti in questo viaggio musicale?
Amicizia, nel modo più sincero.
Ogni collaborazione é nata dal bisogno di condividere un momento con una persona cara.
Giò Sada per esempio é un amico fraterno da 10 anni ormai, e nel ritrovarmi a lavorare ad una canzone molto rock, non potevo che coinvolgere la mia voce rock italiana preferita.
Anche Serena Brancale ed Ainé sono come una famiglia per me, abbiamo fatto tanti concerti insieme, condiviso tanta musica, ma soprattutto vita. Ci siamo raccontati, sfogati, supportati…quando si utilizza la musica come terapia, penso venga spontaneo coinvolgere gli amici più cari, come se ci si potesse confidare in musica, nella creazione.
Con Daniele Silvestri credo sia la nostra quinta collaborazione, ma secondo me se ci mettessimo in studio per una settimana rischierebbe di nascere un joint album!
Lui per me é davvero un mentore, e sono infinitamente gli grato per tutte le possibilità che mi ha dato. A volte mi fa strano che uno degli artisti che ascoltavo di più sia diventato un amico!
Casadilego é l’amica più nuova. Le ho scritto poco dopo la sua partecipazione ad X Factor, dichiarando il mio essere suo fan sfegatato ed esprimendo il desiderio di collaborare. Lei si é dimostrata subito molto disponibile, ma la collaborazione é nata dopo esserci conosciuti un po’. L’uno ha visto il concerto dell’altro, abbiamo chiacchierato e ci siamo raccontati, fino a quando poi non ci siamo ritrovati in studio. Lei ha preso la chitarra ed il primo giro che ha suonato era quello giusto…l’ho registrata immediatamente e la canzone si é scritta da sé.
Hai già annunciato alcune date dove si potrà sentire l’album live : c’è un brano che non vedi l’ora di cantare dal vivo?
Ho la fortuna di avere accanto dei musicisti eccezionali, Roberto Iadanza al piano e alla direzione musicale, Maria Vittoria Benigni al basso e alla voce, Joe Allotta alla batteria e alla voce e Christopher Padilla Billa alla chitarra. É un bell’organico, non avremo sequenze, saremo totalmente liberi. Venite a trovarci se potete, che ci sarà da divertirsi.
Come mai la scelta di autoprodurti tutte le canzoni di questo progetto?
Era da un po’ che volevo farlo, volevo provare ad essere quasi totalmente autonomo e fidarmi un po’ delle mie risorse, cosa che in passato tendevo più ad limitare.
Dopo l’incendio che ho avuto a Londra e che mi ha costretto fuori di casa, mi sono trovato ad avere a che fare con tante limitazioni. Nel prendere la responsabilità totale del progetto mi sono sentito un po’ più libero e mi ha dato tanta motivazione.
Che altro posso dire? Mi piace tantissimo fare i beats!
Hai una macchina del tempo :quale momento della tua carriera vorresti rivivere esattamente come è stato?
Quando abbiamo aperto Robert Glasper al teatro Golden di Palermo e alla fine del suo concerto mi ha chiamato sul palco per fare una jam insieme.
Quella serata é stata surreale. Dopo il concerto, siamo andati a fare un’altra jam in un locale di Palermo e Rob nella mia macchina, mentre ascoltiamo un disco di idris Muhammad che avevo da poco comprato in CD, mi chiede “who’s on trumpet!?”, ed io che impacciassimo gli rispondo “Randy Baker!”, e lui che ribatte immediatamente “BRECKER!” – Hahahaha.
Lo sapevo! Non so come mi é uscito Baker! Come si può sbagliare il nome del mitico Randy Brecker dei fratelli Brecker, una delle horn sections più forti della storia! Mannaggia a me!
Gli faccio – scusa bro, you put me on the spot (mi hai messo in soggezione)!
Ci siamo messi a ridere moltissimo.
Domanda extra musicale :
La tua idea in relazione all’avvenire della robotica in ogni settore lavorativo
É una domanda che mi fa venire in mente tante complessità.
Ci sono aspetti che mi affascinano parecchio ed altri che mi spaventano.
Temo che la robotica talvolta tenda a renderci più pigri, e tremo al pensiero che ci siano persone che pubblicano e monetizzano su canzoni create esclusivamente dall’intelligenza artificiale.
L’unica soluzione per non farsi controllare dalla tecnologia é la disciplina.
Andare a fondo, analizzare meticolosamente pro e contro e trovare il modo più sano di utilizzarla per il bene comune. Un utopia praticamente! Ma speriamo di no…
Per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti invito a salutare e ringraziare chi vuoi. Grazie per il tempo che ci hai dedicato
Grazie a voi per lo spazio e per le domande. Invito tutti ad ascoltare l’album e a venire a ai concerti.
Roma 3 Aprile – Alcazar
Torino 11 Aprile – CPG
20 aprile Catania – Palazzo Scammacca (in solo)
26 aprile Tricase (LE) – Carlito’s Day (in duo)
Bologna 2 Maggio – Locomotiv Club
Milano 21 Maggio – Blue Note
Una cosa é certa, troverete tanta sincerità.
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!