emme h

– Diamo il benvenuto tra gli amici di Exclusive Magazine a Emme H, come stai?

Molto bene. Sono settimane difficili in previsione di Settembre. Questa seconda parte del 2020 sarà infuocata. Abbiamo mille progetti che viaggiano verso un’unica direzione: affermarsi nel panorama artistico – musicale italiano.
In questi giorni, con il mio team, condividiamo ore di intenso lavoro: complicità e dedizione rendono vita alle nostre idee. 
Ringraziando il cielo sta andando bene anche la mia vita privata. 


– Ti abbiamo scoperto subito grazie al tuo team e grazie alle incredibili sfumature tra Rap,trap e techno, spiegaci un pò il tuo percorso!
 Il mio percorso è variegato. Mi sveglio e scrivo un pezzo Rap, un altro giorno scrivo un pezzo Trap, poi mi sento euforico e scrivo un pezzo techno. Probabilmente domani scriverò un pezzo indie (ndr. ride). La musica è bella perché è varia. Fatemi divertire e io farò divertire voi


– Il sogno di Emme H è…

La parola “sogno” può assumere allo stesso tempo diverse sfumature. 
Sicuramente uno dei miei sogni è vedere la mia famiglia sistemata ed in salute. 
Musicalmente parlando, il sogno è quello di affermarsi nel panorama internazionale. Con il team stiamo lavorando a produzioni e prodotti che hanno uno stile unico, versatile e funzionale. Il più grande sogno sarebbe quindi quello di riuscire a vendere all’estero. È giusto rimanere con i piedi per terra, ma pensare in grande è il motore della vita. Sono una persona molto ambiziosa, come del resto il mio team. Tempo al tempo. Non c’è fretta, ma c’è molta fame.


– E’ appena uscito i l tuo nuovo singolo “Pan Am” che ha già raccolto discreti successi, ti aspettavi tutto ciò?

 Pan am è stata una grande scommessa che sta assolutamente ripagando le aspettative. È un pezzo che esce senza dubbio dagli schemi. Sono molto proiettato sul futuro. Ho in serbo una serie di assi nella manica che superano di gran lunga le cose che ho realizzato in passato. Sono determinato e motivato.

– Lavorare col tuo team ti fa sentire al sicuro al posto del classico lavoro individuale?

Attualmente il team è composto da una decina di persone, ognuno dei quali ha un ruolo chiave nel progetto. Senza di loro niente di tutto ciò sarebbe stato possibile. Colgo l’occasione per ringraziarli tutti, uno ad uno.


– Come hai combatutto il lockdown?

Non ho scritto neanche una barra (ndr. ride). Solitamente scrivo quando mi sento vivo.  La contrazione degli spazi annacqua l’intuizione artistica. È stato indubbiamente un periodo molto difficile. Spero almeno sia servito alla nostra nazione. Dopo il Lockdown ho ritrovato la giusta ispirazione. Ho scritto molto e tante cose belle, che non vedo l’ora di farvi sentire. 

– Se avessi a disposizione 3 featuring da scegliere dell’attuale scena urban, quali sono i nomi che sceglieresti?

L’argomento featuring è sempre molto delicato. Si parte prima dalla stima che hai nei confronti della persona con cui dividi una strumentale. Tra gli emergenti sceglierei sicuramente Zyrtck ,Tony Boy e Security. Quest’ultimo mi piace davvero molto.
Il featuring dei miei sogni è sicuramente con Marracash e Fabri Fibra. A loro devo davvero moltissimo. Adoro anche Lazza. Se uno tra loro fosse disponibile già da subito non esitate a contattarmi (ndr. ride). 


– Grazie ancora per la disponibilità, un in bocca a lupo da parte di tutta la redazione per i tuoi progetti futuri!